#LostandFound
Al Master in Comunicazione delle Scienze i docenti ci consigliavano di fare esercizio di scrittura.
Il compito era di cercare, da fonti attendibili, notizie scientifiche e parlarne, possibilmente con taglio giornalistico/informativo.
Sul sito della BBC, a fine febbraio 2017, trovai un’interessante notizia su uno spin-off e cioè un’impresa nata da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology. Aveva progettato una pellicola che permette ai liquidi più densi di scivolare facilmente lungo le superfici.
Ecco il post che ho confezionato e pubblicato il 10 marzo 2017 per un sito che, oggi, ahimè, non esiste più. Buona lettura.
LiquiGlide, la pellicola del MIT che riduce gli sprechi e ripulisce i contenitori… fino all’ultima goccia
Stai per azzannare un piatto di patatine fritte. Un po’ di ketchup? Ma sì.
Argh! È quasi finito e l’ultima goccia non vuol proprio uscire, sigh.
Deve pur esserci un modo!?
Evidentemente non si tratta di una campagna a favore dell’acqua, che pure c’entra moltissimo.
È, piuttosto, una storia di successo: quella di un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e della loro straordinaria invenzione: LiquiGlide.
LiquiGlide è una nuova tecnologia che permette a liquidi viscosi (quelli che faticano a scorrere via come la melassa dal cucchiaino) di scivolare lungo qualsiasi superficie senza impedimenti.
Addio, frustrazione, potremmo dire. Quella che ti assale quando non riesci a far uscire dal tubetto l’ultimo goccio di crema, che magari ti è pure costata un occhio della testa.
Fosse solo per questo, dovremmo essere felicissimi di un’invenzione così.
Eppure, c’è molto di più.
Quanto sprechi di un tubetto? Ecco qualche dato
- Ogni anno si producono 40 miliardi di confezioni di materie “appiccicose”
- Ogni anno 800 milioni di litri di prodotto vengono buttati
- Ogni anno si spreca il 30% di prodotto
“Prodotti viscosi che rimangono attaccati alle superfici dei loro contenitori significano sprechi enormi per le aziende”
dice Kripa Varanasi che guida il gruppo di ricercatori del MIT.
LiquiGlide è in grado di ridurre gli sprechi fino al 95%, con enorme risparmio d’acqua, largamente utilizzata nel lavaggio di contenitori (barattoli, bottiglie, tramogge…).
Come nasce LiquiGlide?
Una mattina a colazione, Manasa, moglie del giovane Varanasi, se ne uscì dicendo:
“Ci deve pur essere un modo per non sprecare nemmeno una goccia di miele del vasetto.”
Detto fatto.
Nel 2012 Varanasi e il suo team brevettano un algoritmo, una procedura automatica di calcolo con istruzioni finite e precise per la costruzione di una pellicola “scivolosa”, che fosse costantemente umida e personalizzabile, per adattarsi a tipi diversi di contenitore e di prodotto.
Come funziona?
Come il disco su un tavolo di Air Hockey.
L’hockey da tavolo si gioca usando due piattini simili a dei pestacarne e un disco che, quando lanciato, patina leggero e velocissimo scivolando come fosse su una lastra di ghiaccio.
L'”effetto ghiaccio” dell’Air Hockey è frutto di un stratagemma meccanico. Lo si ottiene producendo un cuscino d’aria tra disco e superficie del tavolo che ne modifica l’attrito, rendendola molto “scivolosa”.
LiquiGlide funziona in modo analogo: è una pellicola-cuscinetto, posta tra la superficie del contenitore e il contenuto, che provoca in quest’ultimo un comportamento simile a quello di un liquido poco denso.
Quale scienza si cela dietro a LiquiGlide?
La meccanica dei fluidi, quella che regola i rapporti tra liquidi e solidi.
LiquiGlide è un rivestimento composto da una superficie porosa (solida ma a trama irregolare) cui viene aggiunto un liquido impregnante detto “lubrificante”, diverso a seconda che serva a far scivolare cibo, colle, pitture, o altri prodotti.
Superficie porosa e liquido impregnante sfruttano tre forze che conosciamo fin dalle scuole medie:
- coesione, che tiene insieme le particelle di un solido o di un liquido evitando che si separino;
- adesione, che tiene unite particelle di solidi o liquidi diversi quando si toccano;
- tensione superficiale, che schiaccia le particelle più esterne del liquido verso il basso tenendole come incollate ad esso.
L’azione di adesione e tensione superficiale la sperimentiamo ogni volta che vediamo correre una goccia su una superficie solida.
Quando un liquido viene inserito in tubicini molto stretti, per un fenomeno noto col nome di capillarità, tende a salire verso l’alto poiché adesione vince su coesione.
Nonostante la fuga verso l’alto, il liquido non trabocca ma resta attaccato (solidale) alla superficie del solido per effetto della tensione superficiale, che spinge il liquido verso il basso.
È con questa “fisichetta” che LiquiGlide ricrea l’effetto “Air hockey” e così la nostra costosa crema scivola sulla pellicola-cuscinetto senza fatica, fino all’ultima goccia.
Tecnologia sicura?
Sembra proprio di sì.
LiquiGlide sviluppa formule personalizzate per ogni azienda con cui lavora.
“La pellicola realizzata per far scorrere la maionese non sarà uguale a quella per il ketchup, che a sua volta non funzionerà se applicata ad un prodotto per un dispositivo medico”
dice David Smith, co-fondatore di LiquiGlide.
In altri termini, la pellicola per il food sarà realizzata per il food e sarà diversa a seconda dell’alimento e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Quella realizzata per cosmetici sarà studiata per prodotti cosmetici, e così via.
Scienza o fantascienza?
Realtà. Ecco chi scommette su LiquiGlide
Con un finanziamento di 16 mln di dollari annunciato lo scorso 24 gennaio, di 7 mln nel 2015 e all’attivo clienti come Orkla, Pact, Elmer, LiquiGlide è una realtà imprenditoriale che sta crescendo molto velocemente e riscuotendo enorme successo.
Tra gli investitori più recenti società come Structure Capital, già impegnata a finanziare imprese che sviluppano soluzioni a basso impatto ambientale, Valia Investments, Struck Capital e Pilot Grove.
Non solo packaging per il mercato consumer. Ecco la vera zero-waste economy
Grazie al recentissimo brevetto CleanTanX (dicembre 2016), LiquiGlide prosegue la sua crociata contro gli sprechi e si prepara a conquistare il mercato dell’industria, dopo i successi nel packaging destinato ai “consumer”.
L’industria è un mercato che ha un enorme potenziale sul fronte della zero-waste economy e LiquiGlide sembra avere le carte in regola per aiutare le compagnie a ridurre i rifiuti e ad aumentare l’efficienza energetica.