Open Science: What’s in it for me?

“Scienza Aperta: quali vantaggi per me?” è il titolo di un workshop che si terrà  l’8 e il 9 marzo 2018 a Torino. A parlarne Bianca Kramer e Jeroen Bosman (Università di Utrecht) del comitato Open Science MOOC che spiegheranno a studenti, ricercatori e (mi auguro) a comunicatori delle Scienze cos’è l’Open Science e com’è possibile fare bene ricerca oggi grazie agli strumenti “open” messi a disposizione dalla Rete.

Indice

Cos’è Open Science

La ricerca sta cambiando pelle, in parte grazie alla potenza di Internet e alla quantità di risorse messe a disposizione dalla Rete anche per i ricercatori, in parte a causa di un crescente richiamo alla responsabilità nella ricerca che, per lo più, si declina in termini di provenienza dei dati e riproducibilità dei risultaticapisaldi del metodo scientifico.

L’Open Science sta cambiando il modo in cui scienziati e studiosi raccolgono i loro dati, presentano e condividono le loro ricerche, pubblicano le loro scoperte, raggiungono le altre comunità e il pubblico e valutano l’impatto del loro lavoro.

Tuttavia sono proprio le Università a deludere: non preparano all’apprendimento di conoscenze, strumenti e competenze che servono a fare ricerca in modo corretto ed efficace nel 21° secolo.

L’Open Science nasce dalla necessità di maggiore rigore, responsabilità, riproducibilità nell’ambito della ricerca e si basa su principi di inclusione, equità e condivisione.

L’Open Science coinvolge le discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), le Scienze sociali e le Scienze umanistiche e può essere considerata “banalmente” come ricerca fatta in modo corretto.

Il workshop “Open Science: what’s in it for me?”

Torino, Circolo dei Lettori, via Bogino 9

8 marzo – 9 marzo ore 9.00 – 17.00

Al workshop Bianca Kramer e Jeroen Bosman dell’Università di Utrecht (Olanda) presenteranno una panoramica delle pratiche di Open Science e gli strumenti che vengono utilizzati nel flusso di lavoro scientifico e spiegheranno come i ricercatori possono realizzare la scienza aperta nelle loro routine scientifiche quotidiane.

Durante il workshop torinese, il pubblico verrà coinvolto nell’apprendimento di pratiche aperte, gli verranno spiegate quali sono le differenze di utilizzo di queste pratiche nelle diverse discipline scientifiche, e gli verranno mostrati i vantaggi che gli approcci aperti possono generare per i ricercatori stessi.

Giovedì 8 marzo 2018 – Sala Gioco

Insieme al pubblico verranno presentate le tre fasi del fare ricerca in modo corretto:

  1. preparazione, scoperta e analisi;
  2. scrittura e pubblicazione e
  3. sensibilizzazione e valutazione.

Venerdì 9 marzo 2018 –  sala Musica e sala Lettura

Venerdì sarà la volta delle prove pratiche:

  1. applicazione
  2. condivisione
  3. discussione

in cui il pubblico avrà la possibilità di toccare con mano l’Open Science.

A conclusione della giornata, una sessione in cui verranno discussi ostacoli e incentivi per il passaggio all’Open Science nel proprio flusso di lavoro.

Il workshop è organizzato in collaborazione con University of Turin e IOSSG (Italian Open Science Support Group.

Programma completo

Bianca Kramer e Jeroen Bosman

Bianca Kramer e Jeroen Bosman fanno parte di Open Science MOOC, sono noti per i loro lavori sulle innovazioni nella comunicazione accademica e loro è il progetto 101 Innovations in Scholarly Communication che descrive le tendenze dell’innovazione attraverso le fasi del flusso della ricerca.

Il lavoro è stato realizzato attraverso un sondaggio realizzato a livello globale.

“Siamo interessati al modo in cui le informazioni vengono create, condivise e elaborate nel mondo accademico. […] Abbiamo creato una panoramica degli sviluppi e dei modelli attuali e previsti per controllare l’abbondanza e la varietà degli strumenti di ricerca utilizzati. Stiamo attualmente analizzando la creazione e la disponibilità (lato offerta) e l’utilizzo (lato domanda) degli strumenti di ricerca.

 

Gli sviluppi?
Indagare quali sono i motivi che inducono i ricercatori a utilizzare certi strumenti invece di altri, per scoprire quali modelli di utilizzo di quegli strumenti possono indicarci cambiamenti nella comunicazione accademica.

L’indagine fornirà anche le basi per scoprire cosa sta dietro alla creazione e innovazione degli strumenti di ricerca e alla (mancanza di) interoperabilità di questi strumenti.

Cos’è Open Science MOOC

L’Open Science MOOC (Massive Open Online Course) è un progetto dedicato a studenti e ricercatori nato con lo scopo di fornire loro competenze che li aiuti ad eccellere in un ambiente di ricerca nuovo e moderno.

Open Science MOOC è appena nato ma ha già grandi aspirazioni.
Avviato all’inizio del 2017 dopo un Barcamp alla Conferenza Open Science di Berlino, ha subito raccolto intorno a sé più di 30 volontari che hanno contribuito a stendere una prima bozza del progetto.

A fine estate 2017 più di 100 volontari hanno accettato di condividere le loro conoscenze sull’Open Science e di contribuire a ciò che vedono come una questione estremamente importante per la scienza di oggi e di domani.

Contemporaneamente, la Commissione Europea a luglio 2017 pubblica la relazione “Providing researchers with the skills and competencies they need to practise Open Science” (Fornire ai ricercatori le competenze di cui hanno bisogno per praticare la scienza aperta), sostenendo l’importanza del tema e quindi la necessità di spiegare, insegnare e sostenere i ricercatori per ottenere le competenze necessarie.

Silvia Pittarello

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