I tesori della Scuola Grande di San Marco

Lo scorso settembre, in occasione di un lavoro che ho presentato al Master in Comunicazione delle Scienze, ho fatto visita alla Scuola Grande di San Marco, oggi sede dell’Ospedale Civile lagunare, che ospita anche una splendida Biblioteca e il Museo della Medicina.
Con una descrizione delle collezioni e del luogo, un’analisi del museo e alcune valutazioni finali, spero di farvi venir voglia di farci una capatina.
E poi mi raccontate la vostra esperienza.

Organizzazione del Museo e collezioni

Nella Sala Capitolare otto teche (4 blocchi di circa 6m x 1,5m al centro della sala e altri 4 più piccoli distribuiti due per lato, sui lati corti) conservano la collezione degli strumenti usati dall’Ospedale Civile dal XVIII al XX secolo e parte della collezione libraria della biblioteca.

Le teche a destra

Tavole anatomiche e libri antichi

Le teche a destra del Museo della Medicina (Venezia, Scuola Grande di San Marco).

Nelle teche a destra della Sala Capitolare sono esposte edizioni preziose di libri di medicina, tavole anatomiche di grande pregio, cartelle cliniche, planimetrie e progetti per l’ampliamento dell’ospedale tratti dall’archivio storico.

Galeno, Opera – 1609

Si possono ammirare alcune cinquecentine e seicentine tra cui un’Opera di Galeno (1609), un’Opera Omnia di Ippocrate (1739), uno splendido Atlante delle opere complete di Antonio Scarpa e la Vasorum lynphaticorum corporis humani historia et iconographia di Paolo Mascagni, pubblicata a Siena dalla tipografia Pazzini nel 1787.
Informazioni su chi furono questi autori non ce ne sono.

Alcune stampe rappresentano illustrazioni di studi condotti su nuove osservazioni anatomiche.
Altre illustrano autopsie in vari trattati di anatomia francesi del ‘700.

Particolarmente interessante è la piccola sezione dedicata alle cartelle cliniche, alcune delle quali riportano disegni realizzati, probabilmente “al volo”, dagli stessi medici.

Infissione il 17/X/41. Tolti gli aghi il 27/X/41 Neo linguale. Svuotamento completo delle due logge latero-cervicali.

C’è poi l’originale di una mappa scintigrafica del cervello (mappa cerebrale laterale sinistra e frontale), eseguite con un “Magnascanner Picker” (anni 1967-1971), appartenente all’archivio di medicina nucleare dell’Ospedale Civile.

Mappe scintigrafiche cerebrali ottenute con un Magnascanner 500 Piker. Anni 1967-1971

Purtroppo la sezione non ha approfondimenti e gli esempi sono pochi.

La Biblioteca

Parte della biblioteca nella Sala dell’Albergo al Museo della Medicina (Venezia, Scuola Grande di San Marco).

I libri esposti in queste bacheche appartengono alla Biblioteca della Scuola che ha origini antiche.
A partire da un fondo della biblioteca del convento dei Domenicani della vicina Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo, risalente al XIV secolo, si è arricchita nel tempo di ulteriori, importanti acquisizioni.

I numeri della biblioteca

Grazie a numerosi lasciti di privati e medici, alla fine degli anni ‘80 la Biblioteca conta circa 18.000 libri antichi e moderni, tra cui:

  • 772 pergamene,
  • 267 cinquecentine,
  • due seicentine (alcune esposte nelle teche della Sala Capitolare),
  • due incunaboli,
  • un manoscritto della Regola di San Benedetto per l’ordine femminile,
  • i disegni e i progetti di Le Corbusier per un nuovo Ospedale di Venezia che sarebbe dovuto sorgere nell’attuale area Saffa a Cannaregio (verso la Stazione),
  • le lastre fotografiche,
  • le cartelle cliniche,
  • un fondo moderno costituito da riviste, atti di congressi, miscellanee, volumi di carattere scientifico per il continuo aggiornamento professionale del personale medico.
18000
Volumi
772
Pergamene
1
Manoscritto
2
Incunaboli
267
Cinquecentine
2
Seicentine
1000
Disegni e progetti

La collezione antica è davvero preziosa, tanto che un decreto ministeriale del 10 gennaio 1997 riconosce alla Biblioteca della Scuola Grande di San Marco un interesse eccezionale.

Rosa Borgia (a destra) ed io davanti alle teche del fondo “Borgia-Collice”

Tra le ultime acquisizioni c’è il fondo “Borgia-Collice”, un’importante collezione di 54 opere per un totale di 80 volumi di storia della medicina che appartenne a Massimo Collice, neurochirurgo milanese scomparso nel 2009 e alla moglie Rosa Borgia.

Una parte di questa raccolta è visibile al pubblico e si trova in vetrine aggiunte di recente nella sezione di sinistra della sala, dove si trova la parte dedicata agli strumenti.

Quelli del fondo Collice sono per lo più libri di anatomia e chirurgia e in particolare di neuroanatomia, neurochirurgia, neurologia.
Tra di essi spiccano l’Anatomia di Andrea Vesalio e la Explicatio tabularum anatomicorum di Bartolomeo Eustachio.

Andrea Vesalio, De Humani Corporis Fabrica, Liber II, ed. 1604 – Dono della Fondazione Collice

I libri della Biblioteca sono conservati nelle librerie poste lungo le pareti delle due sale.
Nel 2014 la Biblioteca della scuola è entrata nel Servizio Bibliotecario Nazionale attraverso il polo regionale veneto.
I libri non sono né schedati né digitalizzati.

Dal 2016 la Fondazione Massimo Collice gestisce la Biblioteca medica monumentale dell’Ospedale e nel 2017 ha indetto un concorso per una borsa di studio destinata alla catalogazione dei volumi di Scienze Mediche della Biblioteca che dovrebbe essere iniziata a settembre.

Le teche a sinistra

Gli strumenti medici

Le teche a sinistra del Museo di Medicina (Venezia, Scuola Grande di San Marco).

La maggior parte degli strumenti medici è esposta nel gruppo di teche a sinistra della Sala Capitolare.
Si tratta di termocauteri (strumenti per bloccare emorragie e infezioni o eseguire bruciature di tessuti organici come le verruche), strumentari di otorinolaringoiatria (naso gola orecchie) e oftalmologia (occhi), strumenti per fare trasfusioni di sangue, per salassi, e ancora trapani, bisturi di ogni genere, passafili, estrattori, seghe per amputazioni, presse per arterie, strumenti ostetrici e urologici, maschere per l’ossigeno e per l’anestesia con cloroformio o etere.

Alfred-Armand Volpeau (1795 – 1867), Nouveaux eléments de medicine operatoire, Atlas, Bruxelles, Societé typographique belge, 1841

L’area multimediale

Un tavolo al centro della Sala Capitolare è destinato all’area interattiva multimediale.
Ha uno schermo touch screen gigante che mostra una home page tipo sito web, in cui un menu dà accesso a sezioni di approfondimento sulla storia della Scuola Grande di San Marco.

Analisi critica del Museo

Il museo è davvero notevole ma è privo di alcuni accorgimenti fondamentali.
Pannelli e segnaletiche mancano completamente, così come mancano delle linee guida esplicite, e quindi un percorso che accompagni il visitatore.

Pochissime e poco esaurienti le “spieghe”, e cioè i foglietti di spiegazione posti accanto ad ogni pezzo esibito.
Mancano strumenti di supporto al visitatore (guide digitali di approfondimento, audioguide, QR Code, Realtà Aumentata), che con le nuove tecnologie potrebbero rendere la visita un’esperienza davvero unica e indimenticabile.

Bisturi 

Esiste una guida cartacea e un desk multimediale dedicati alla Scuola che tuttavia servono a poco per chi visita il Museo della medicina e la Biblioteca: sono entrambi troppo “lontani”, sia per distanza fisica sia per contenuti, dagli oggetti in mostra, per rendere piacevole e soddisfacente l’esperienza di visita.

Insomma, tutto in queste sale è “museo” da vedere e da scoprire, ma nulla è raccontato come si deve. Nemmeno le imponenti opere del Padovanino, di Domenico Tintoretto (figlio del più famoso Jacopo), di Jacopo Palma il Giovane, di Alvise Donato, di Giovanni Bellini, di Paris Bordon che silenziosi ti guardano dalle pareti della magnifica sala.

Luogo

La straordinaria bellezza della struttura architettonica degli arredi e delle decorazioni delle sale, lo splendido soffitto a cassettoni a foglia d’oro, blu e rosso veneziano, con tondi intagliati che rappresentano l’emblema della Scuola, il leone di San Marco in moleca (e cioè in posizione frontale ad ali aperte e con il classico libro tra le zampe e il saluto “Pax Tibi Marce Evangelista Meus”) rischiano di offuscare la ricchezza delle magnifiche collezioni del museo: i libri e la strumentazione medica dell’Ospedale Civile di Venezia.

Particolare del soffitto della Sala Capitolare

Se sapientemente contestualizzato, e cioè con testi o immagini introduttive, Museo e Biblioteca ritroverebbero la loro giusta collocazione e ciò darebbe maggiore senso all’intera visita.

Personale

Salvo il servizio di biglietteria, svolto da una sola persona, non ci sono guardiani di sala a cui chiedere informazioni.

Prezzo del biglietto

Ragionevole. Con qualche accorgimento informativo e tecnologico in più lo si potrebbe anche aumentare senza generare fastidio. Luogo e collezioni valgono ben più dei 5 € dell’attuale costo.

Pannelli di sala e segnaletica

Il luogo è già di per sé una meraviglia e questo, in mancanza di pannelli di sala, totem e di una segnaletica adeguata, rischia di spiazzare e distogliere il visitatore dal focus, e cioè la visita del museo.
Mancano:

  • le coordinate per capire dove si è e cosa si vedrà;
  • pannelli di sala che introducano al Museo e alla Biblioteca, che raccontino l’ambiente in cui ci si trova;
  • pannelli che presentino i contenuti delle bacheche;
  • le indicazioni di un percorso preferenziale da seguire.

Un filo rosso c’è, ma non è esplicitato da segnaletiche precise ed evidenti. Lo si intuisce circa a metà visita.

Passafili

Le bacheche sono numerate, ma la numerazione non è ordinata e, in ogni caso, serve a poco, non essendoci nessuna spiegazione, né fogli di sala, né guide cartacee o multimediali collegati alla numerazione che raccontino espressamente cosa contiene ogni bacheca. Esiste una guida cartacea (disponibile al prezzo di 10,00 €) dedicata alla Scuola Grande in generale, ma che su Museo e Biblioteca contiene poche informazioni e molto generiche.
La deduzione/scelta di quale percorso seguire è lasciata al visitatore e alle pochissime e poco esaurienti spieghe.

Rari e brevi approfondimenti su strumenti, tecniche di intervento particolari o inquadramenti storici ogni tanto riaccendono l’interesse. Ce ne sono 6 o 7 dedicati a:

  • cauterizzazione
  • bisturi
  • forcipe
  • clistere
  • discorso generale (ma molto frettoloso) sugli strumenti medici
  • descrizione dell’osteoclasta di Francesco Rizzoli
  • collezione Massimo Collice

Il clistere e la sua storia

Allestimenti

Nella grande Sala Capitolare le belle e imponenti bacheche otto/novecentesche sono ariose, offrono al visitatore ampio spazio di movimento e potrebbero lasciar “respirare” gli oggetti se non ce ne fosse un sovraffollamento: forcipi, bisturi, trapani, rinoscopi sovrabbondano.

Se ne poteva fare una scelta dando spazio, ad esempio, a qualche scheda esplicativa cartacea o a storie gestite attraverso sistemi digitali di richiamo di informazioni e di fruizione di contenuti multimediali attraverso smartphone o audioguide.

Né troppo alte né troppo basse, almeno per un adulto, le bacheche sono progettate per rendere godibile la visita.

Maschera per l’ossigeno

 

Tuttavia, vetrine, interni impolverati e spieghe ingiallite e battute a macchina ormai innumerevoli anni fa, danno al tutto un senso di vecchio, sciatto e stantio.

Storytelling

Manca una narrazione esplicita del Museo, una storia che accompagni il visitatore a entrare nelle pagine dei libri della Biblioteca e alla scoperta degli strumenti del Museo, per capirne il valore, il significato, conoscerne le storie, renderlo vivo e interattivo stimolando la partecipazione attiva dell’utente.
Un ricordo resta molto più vivo se è vissuto in prima persona e accompagnato da un’emozione.

Tutto nel Museo della Medicina di Venezia urla storie ma il suo urlo è muto, non fa compiere azioni all’utente, lasciandolo in balia di se stesso.

Se solo dotato di più informazioni, di qualche espediente digitale e di un buon storytelling, il Museo si trasformerebbe in un evento interattivo e davvero multimediale, altamente comunicativo ed educativo, assolutamente imperdibile per molti target diversi. Insomma estremamente attraente.

Area multimediale

Il desk multimediale contiene una certa varietà di contenuti testuali, audio e video che riguardano l’intera Scuola Grande di San Marco.
Poco si trova sulla strumentazione medica.
Alcuni testi sono gestiti attraverso lo scorrimento di parole dentro ad un video e lasciati comunque alla lettura degli utenti, ognuno dei quali, com’è noto, ha tempi e modalità suoi propri.
Trovo che l’utilità di questo sistema sia davvero dubbia.

Desk interattivo (Venezia, Scuola Grande di San Marco).

La posizione dell’area multimediale, isolata dall’esposizione e dedicata in generale alla Scuola Grande, rende faticoso il collegamento con il Museo, una corretta memorizzazione e un apprendimento costruttivo, perché resta staccata, non solo fisicamente ma anche concettualmente, da tutto il resto. Non c’è insomma un ancoraggio al pezzo esposto, e il risultato è che il tutto appare molto lontano e “teorico”.

Possibilità di fare fotografie

È possibile fare fotografie senza limitazioni. Peccato che non venga segnalato un #hashtag del Museo o della Scuola che inviti a taggare le immagini postate sui social e/o linkarle ad eventuali social ufficiali collegati alla Scuola.

Social Network

No

Sito web

www.scuolagrandesanmarco.it

Nel sito non ci sono approfondimenti interessanti sul Museo della Medicina.

Valutazioni

Gradimento visita

Complessivamente

50%

Luogo

100%

Collezione

100%

Pannelli informativi

0%

Segnaletica

0%

Storytelling

0%

Guide

20%

Multimedia

20%

Interazione/Condivisione

Foto

Sito

Social

Hashtag

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Silvia Pittarello

Author Silvia Pittarello

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