Vaccino covid-19. In corsa anche Fondazione Città della Speranza e Istituto di Ricerca Pediatrica di Padova con un progetto da 500 mila euro che cercherà di capire perché i bambini sono più resistenti degli adulti al coronavirus.

Perché i bambini sono più resistenti degli adulti al coronavirus? 

Cercherà di capirlo Fondazione Città della Speranza che scende in campo contro il Covid-19 schierando l’Istituto di Ricerca Pediatrica in uno studio che contribuirà ad aggiungere conoscenze alla ricerca internazionale, suggerire nuovi approcci terapeutici e favorire lo sviluppo di un vaccino.

La Fondazione padovana ha messo a disposizione un finanziamento di 500 mila euro per questo progetto che ha l’obiettivo di verificare la risposta immunitaria al Sars-CoV-2, più tristemente noto come nuovo coronavirus, nella popolazione veneta, capire quali siano le difese immunitarie efficaci contro il virus e perché esse vengano meno in alcuni pazienti, i bambini in particolare.

Sommario

Vaccino Covid-19: i problemi irrisolti

Il nuovo coronavirus porta con sé un grande problema ancora irrisolto: il tipo di immunità che genera.

Ad oggi sappiamo, infatti, che alcune persone risultano asintomatiche o presentano sintomi lievi (febbre, cefalea, tosse), il che significa che il sistema immunitario ha reagito ed eliminato il virus. 

Eppure l’infezione ha un decorso complesso, o addirittura infausto, in 10-20 casi su 100.

I pazienti presentano infiammazione generalizzata perché il sistema immunitario non ha attivato subito una risposta corretta. Il virus si è così replicato pur rimanendo localizzato nei polmoni. 

Di qui l’esigenza di approfondire ciò che accade proprio a livello polmonare.

Scopo del progetto

“Con questo progetto puntiamo a dare risposta a molteplici domande.

spiega la professoressa Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza e ordinario di Patologia generale al Dipartimento di Scienze Biomediche.

Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza

“Vogliamo comprendere perché lo stesso virus abbia effetti così diversi negli adulti e lievi nei bambini, se vi sia la possibilità di contrarre nuovamente l’infezione e che cosa succede nei polmoni”. 

Covid-19 e bambini

La cosa strana è, infatti, che nei bambini l’infezione ha un decorso piuttosto leggero, con febbre, riniti, otiti, faringiti e cioè infiammazioni delle alte vie respiratorie e più raramente delle basse vie respiratorie con bronchiti, bronchioliti, polmoniti

Capire perché i bambini siano più resistenti degli adulti al virus potrebbe fornire un’importante chiave di lettura per lo sviluppo di terapie mirate

“Riteniamo di poter giungere a importanti conclusioni studiando il comportamento del sistema immunitario”.

continua la professoressa Viola,

“in particolare identificando i meccanismi molecolari responsabili dello sviluppo o del fallimento del’immunità a SARS-CoV-2, nonché quei fattori che causano infiammazione sistemica nei pazienti con sintomatologia severa e che sono coinvolti nella patologia respiratoria”.

Covid-19: le ipotesi scientificamente più solide

Tra le ipotesi più solide a livello scientifico c’è quella di un sistema immunitario più “giovane” rispetto a quello dell’adulto e la presenza di una immunità parziale dovuta all’esposizione ad altri virus o ai vaccini

Analizzando i campioni di sangue di pazienti asintomatici, pauci-sintomatici e cioè che presentano sintomi lievi, e sintomatici sia pediatrici sia adulti, attraverso le tecniche più innovative di analisi, il progetto scientifico che sta per prendere il via permetterà di valutare parametri specifici per giungere alla caratterizzazione della risposta immunitaria a SARS-CoV-2.

Il gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro sarà coordinato dal professor Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Università di Padova, e dalla professoressa Antonella Viola, con la collaborazione della dottoressa Annamaria Cattelan, direttrice dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive e Tropicali, e del professor Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino.

Nomi prestigiosi della ricerca padovana, perché spiega il prof. Crisanti, si tratta di

“una ricerca fondamentale per fornire il razionale allo sviluppo di vaccini e per comprendere la patogenesi dell’infezione”.

Finire lo studio su Vo’ Euganeo

Grazie alla collaborazione con il professor Crisanti, coordinatore dello studio su Vo’ Euganeo, i dati che verranno raccolti dall’Istituto di Ricerca Pediatrica, conclude Viola

“potranno arricchire e completare lo studio virologico ed epidemiologico, unico nel suo genere, che si sta portando avanti in provincia di Padova, e fornire un quadro completo dell’andamento dell’infezione in una popolazione controllata“.

Come contribuire alla ricerca

Tutti possiamo supportare questa ricerca.
Scopri come su:

 
Torre della Speranza, la sede di Fondazione Città della Speranza a Padova

Silvia Pittarello

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