Prototipi, trial-and-error, verità… ma fino a nuovo ordine.
Il bello del metodo scientifico? Farlo conoscere a tutti

Grazie alla guida esperta e stimolante della dottoressa Sofia Talas, conservatrice del Museo di Storia della Fisica dell’Università di Padova, abbiamo visto la straordinaria collezione di strumenti scientifici del primo Gabinetto di Fisica sperimentale d’Italia, creato da Giovanni Poleni nel 1740.
Il pretesto? Parlare di terza missione. Ecco com’è andata.

Terza missione, e cioè applicazione diretta, valorizzazione e impiego della conoscenza per lo sviluppo sociale, culturale ed economico sono gli argomenti intorno ai quali ci siamo soffermati al primo appuntamento con la Settimana dell’Amministrazione #SAA2018 Aperta a Padova.

“Accanto ai due obiettivi fondamentali della formazione e della ricerca, l’Università persegue una terza missione, opera cioè per favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della Società.”

Dipartimento di Scienze Storiche, Geografie e dell’Antichità

Cosa abbiamo fatto al Museo di Storia della Fisica di Padova?

  • Abbiamo tracciato i capisaldi dell’open government, e cioè dell’accessibilità e trasparenza dell’Amministrazione Pubblica.
  • Abbiamo parlato dell’importanza della comunicazione per l’accessibilità e la trasparenza e, per PA speciali come l’università, del grande valore della comunicazione pubblica delle scienze.
  • Abbiamo quindi introdotto il tema della terza missione dell’Università e affrontato in particolare quello del trasferimento tecnologico.
  • Ci siamo domandati se e come comunicazione della scienza e trasferimento tecnologico avvenivano nel Settecento e nell’Ottocento. Abbiamo capito che se ne faceva tantissimo!
  • Ci siamo chiesti che significato e che valore abbia una struttura come il Museo di Storia della Fisica dell’Università di Padova.

Cosa abbiamo imparato?

  • Che nel Settecento gli scienziati erano veri e propri consulenti delle istituzioni pubbliche e private di allora (Giovanni Poleni collaborò a lungo con la Repubblica di Venezia, soprattutto nella salvaguardia delle acque, e con lo Stato Pontificio);
  • che gli strumenti realizzati da scienziati come, ad esempio, il modellino di macchina a vapore di James Watt conservata al Museo, usata per la lavorazione del tabacco, in alcuni casi son serviti a introdurre innovazioni per migliorare la produzione;
  • che la scienza non è solo conquista ma è un continuo trial-and-error e cioè è fatta di tentativi ed errori;
  • che la verità è verità fino a nuovo ordine.

 

Silvia Pittarello

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