
Il Mattino di Padova
12 marzo 2019
AGT non è un social acronimo come TVB: sono invece le iniziali di una singolare e poco nota sindrome, l’Amnesia Globale Transitoria.
Scambiata per ictus dai non esperti, ha dato del filo da torcere anche agli esperti.
A dirlo è il dottor Claudio Baracchini, direttore della Stroke Unit dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, unità semintensiva per la gestione e il trattamento dell’ictus acuto che domani, al Caffè Pedrocchi, parlerà, nell’ambito della Settimana del Cervello, di ictus, dei nuovi approcci terapeutici, di prevenzione e riabilitazione.
“L’AGT” – spiega – “è una perdita totale ma temporanea della memoria anterograda che nella maggior parte dei casi si verifica dopo un grande stress, uno sforzo fisico, una forte emozione: un lutto, un’attività sportiva intensa, una doccia fredda, un rapporto sessuale.
Colpisce 3-8 persone su 100.000 all’anno, femmine e maschi tra i 40 e gli 80 anni e ha un tasso di recidiva molto basso, dal 6 al 10 per cento, rispetto a TIA e ictus. Insomma è difficile che si ripresenti”.
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