Conversazioni di logica con l’intelligenza artificiale

Il 13 gennaio scorso a Padova, alla vigilia della Giornata Mondiale della Logica (14 gennaio) ho moderato un evento che ho ideato e organizzato insieme a mio marito Giovanni Sambin e al Cantiere delle Donne, dal titolo “La logica delle donne. Come ragioneremmo se Aristotele fosse stato una “Lei”?”.

 https://www.youtube.com/watch?v=HZ4tAIVVl8U

Sto dunque approfondendo il tema “Logica delle donne” perché evidentemente – come si dice – ho intercettato un trend (o ho inciampato su una bomba) che solletica e incuriosisce. Bello! 🙂

C’è tanto bisogno di logica al giorno d’oggi, perché abbiamo tanto bisogno di difenderci dalle argomentazioni bislacche che ci colpiscono, e ci offendono, quotidianamente.

Fortunatamente ci sono donne che credono nelle donne e grazie a una di loro, l’assessore alle Pari opportunità di Chioggia Elena Zennaro, io e la mia “squadra che vince” di oratrici (Roberta Ravenni, neurologa, Sara Caviola, Psicologa dello Sviluppo e Tamara Rinaldi, professoressa di matematica nei licei) e un oratore (Giovanni Sambin, studioso senior di Logica matematica) saremo a Chioggia il prossimo 23 marzo alle 17.00 in Aula magna a palazzo Grassi a ricreare quell’esperimento mentale che abbiamo fatto a Padova lo scorso gennaio e a parlare ancora una volta di Logica delle Donne.

Nel frattempo sto indagando tra i paper scientifici per capire se il tema è stato affrontato da logici o filosofi, perché mi hanno fatto notare che è la prima volta che, almeno in Italia e dal punto di vista divulgativo, la questione viene trattata. Ho trovato davvero poco, purtroppo. 

Ma oggi mi è venuta un’idea: perché non interrogare l’Intelligenza Artificiale?

ChatGPT sta facendo parlare di sé e molto perché, nonostante sia un sistema puramente sintattico, è davvero “clever” (compatibilmente con il fatto che si tratta pur sempre di una macchina. Bravi i programmatori).

ChatGPT, come si legge su Wikipedia,

“è un prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano”.

Ho pensato di usarlo come “data miner“, per farmi aiutare a trovare paper sul tema (lui secondo me è bravissimo!), ma poi non ho resistito e ho fatto salotto. 

Ecco cosa ci siamo detti 🙂

Chiacchierando ChatGPT sulla Logica delle donne

D: Caro ChatGPT, super sintattico ma estremamente clever, se dico “logica delle donne” cosa rispondi?

R: Non esiste una logica universale delle donne, poiché ogni persona è unica e ha le proprie motivazioni, pensieri e comportamenti. Non è giusto generalizzare o stereotipare tutte le donne in base a un’unica logica o a un comportamento specifico.

D: Ma secondo te, è possibile una logica formale al femminile?

R: No, non esiste una logica “al femminile” o “al maschile”. La logica è una disciplina universale e obiettiva che non dipende dal genere o dall’orientamento sessuale di chi la applica. La logica formale è un insieme di regole e principi che permettono di valutare la validità di un argomento indipendentemente dalla provenienza o dalla personalità di chi lo espone. Pertanto, la logica non è influenzata dal genere e non esiste una versione “al femminile” o “al maschile”.

D: E un sistema formale al femminile è possibile?

R: No, non è possibile creare un sistema formale che sia specificamente al femminile o al maschile. La logica e la razionalità sono universali e non dipendono dal genere. Ciò che è considerato logico o razionale è determinato da criteri oggettivi, come la coerenza, la deduzione corretta e la verificabilità delle affermazioni, che sono indipendenti dal genere della persona che li applica. Pertanto, non ha senso parlare di una logica al femminile o al maschile.

D: Però ha senso parlare di logica classica, logica intuizionista, logica lineare… come lo spieghi?

R: Sì, ha senso parlare di diverse scuole o sistemi di logica perché la logica è una disciplina in continua evoluzione e molte persone hanno proposto diverse formulazioni e approcci per la descrizione del pensiero logico.

Ad esempio, la logica classica è una formulazione della logica basata sulla logica aristotelica che ha come obiettivo la descrizione precisa del pensiero logico e la formulazione di un metodo rigoroso per la deduzione logica.

La logica intuizionista, d’altra parte, è una formulazione della logica che si concentra sulle proprietà intuitivamente evidenti delle relazioni tra oggetti e sul modo in cui queste relazioni influenzano il pensiero logico.

La logica lineare, infine, è una formulazione della logica che si concentra sulle relazioni tra oggetti in una prospettiva lineare e su come queste relazioni influenzano il pensiero logico.

In ogni caso, questi diversi sistemi di logica non sono basati sul genere della persona che li applica, ma su diverse formulazioni teoriche e filosofiche della logica.

…Qui il ragazzo, oltre ad arrampicarsi sugli specchi, ha proprio cannato, fuorviato molto probabilmente dai termini “intuizionista” e “lineare”, cosa che ci fa capire che ChatGPT è un sistema sintattico e non semantico, cioè si basa su giustapposizione o frequenza di parole e non di significati.

La logica intuizionista non è quello di cui parla qui ChatGPT. (Per carità, il nome scelto per questa logica non è mai stato felicissimo. Sarei curiosa di sapere cosa dice a proposito della logica costruttiva con cui si indica spesso la logica intuizionista).

La logica intuizionista è basata sulla costruzione della prova e la sua esibizione effettiva. È per questo che utilizza il principio del terzo escluso (uno dei principi preposti alla dimostrazione classica) in contesti in cui è effettivamente possibile usarlo e cioè su proposizioni decidibili che sono quelle proposizioni per le quali è possibile stabilire effettivamente se sono vere o false.

Neanche la logica lineare è quello che descrive ChatGPT. E anche in questo caso è stato indubbiamente fuorviato dalla parola “lineare”. 

La logica lineare è un sistema formale che considera le proposizioni e in particolare le assunzioni, come risorse, non ripetibili a piacimento. Ad esempio, se sono al ristorante con un’amica, davanti a me ho un menu da 20 euro, e 20 euro in tasca, con quell’unica banconota non posso pagare i due menu contemporaneamente solo perché ognuno “vale 20 euro”. Posso scegliere o l’uno o l’altro e una volta scelto, i 20 euro “si consumano”. In altri termini in questa logica contano le risorse che, una volta usate, non sono più disponibili. 

La disponibilità delle risorse, la logica classica invece la ammette e in modo illimitato: consideriamo ad esempio un triangolo. Dalla assunzione che sia rettangolo, segue che vale il teorema di Pitagora e che l’area è uguale al prodotto dei due cateti diviso due. Quell’unica assunzione non si consuma mai e può dar luogo a diverse conseguenze.

Ecco come reagisce alla mia obiezione.

D: Però sulla logica intuizionistica e su quella lineare ti stai sbagliando. Non sono per niente come dici.

R: Mi scuso se la mia spiegazione sulla logica intuizionista e lineare è stata imprecisa o incompleta. La logica intuizionista e lineare sono effettivamente formulazioni specifiche della logica con caratteristiche e obiettivi distinti.
Mi scuso per qualsiasi confusione causata dalla mia precedente risposta e sarò lieto di fornirti maggiori informazioni sulla logica intuizionista e lineare se lo desideri.

Ma continuiamo il nostro esperimento…

D: Tu dici ” In ogni caso, questi diversi sistemi di logica non sono basati sul genere della persona che li applica, ma su diverse formulazioni teoriche e filosofiche della logica”. Io però non ho mai considerato la logica femminile come una questione di “genere”, bensì come una questione specifica, caratteristica con un sistema di regole proprie che potrei pensare possano diventare regole per un sistema di deduzione diverso da quelli che conosciamo…

R: Mi scuso per la confusione nella mia risposta precedente. Capisco che tu stia considerando la logica femminile come una formulazione teorica specifica della logica, non basata sul genere.

Tuttavia, anche in questo caso non esiste alcuna base scientifica o filosofica per sostenere l’esistenza di una logica femminile distinta da altri sistemi di logica. La logica è una disciplina che si basa su criteri oggettivi, come la coerenza, la deduzione corretta e la verificabilità delle affermazioni, indipendentemente dalla persona che la applica. Pertanto, non esiste alcuna ragione per sostenere l’esistenza di una logica femminile distinta da altri sistemi di logica.
Se hai altre domande in futuro, sarò qui per rispondere.

D: Ne ho un’altra in effetti. Tu ha detto: “non esiste base scientifica” per una logica delle donne, ma io potrei congetturare che una logica tipica delle donne può esistere, ad esempio basandomi sull’analisi di come funzionano i cervelli delle donne, provando a vedere come ragionano, cercando di capire che tipo di verità stia alla base del loro modo di ragionare e cose di questo tipo. Sarebbe ancora impossibile pensare che possa essere messo a punto un sistema formale al femminile?

R: Mentre è vero che la neuroscienza e le discipline correlate hanno fornito molte informazioni sulle differenze tra i cervelli maschili e femminili, non ci sono evidenze scientifiche a supporto dell’idea che le donne abbiano un modo specifico di ragionare che possa essere codificato in un sistema formale distinto.

Inoltre, l’idea che esista un modo di ragionare “tipico” delle donne è una generalizzazione che non tiene conto della vasta varietà di personalità, esperienze e modi di pensare unici che esistono tra le donne. Non esiste una “logica delle donne” che possa essere applicata universalmente a tutte le donne.

Invece di cercare di identificare una logica “al femminile”, sarebbe più utile concentrarsi sulla diversità individuale delle donne e sulla valorizzazione della loro ricchezza di pensiero e di prospettive uniche.

Certo che è resiliente il nostro ChatGPT, e anche un po’ moralista, ah… 😀
Ma questi sono i bias del sistema che provengono dai pregiudizi presenti nei dataset e nella vita reale.

Curiosi di conoscere la logica delle donne?

Vi aspetto a Chioggia!

Giovedì 23 marzo ore 17.00
Aula Magna di Palazzo Grassi

Silvia Pittarello

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