Coronavirus e omeopatia proprio no, stavolta anche per Boiron, la multinazionale francese leader nell’omeopatia, che alla domanda di un follower su quale farmaco usare per il coronavirus, risponde di seguire le disposizioni di medici e istituzioni governative.

Coronovirus e omeopatia? Meglio di no

Ci voleva un’epidemia perché Boiron, tra i maggiori produttori mondiali di farmaci che utilizzano i principi dell’omeopatia, dichiarasse l’inefficacia dei suoi prodotti contro le malattie vere.

L’occasione il tweet, lo scorso 27 febbraio, di un follower che chiedeva “qualcosa per il coronavirus”.

La risposta di Boiron è stata immediata:

“Non raccomandiamo di utilizzare i nostri prodotti per il trattamento o la prevenzione dei sintomi del coronavirus. Durante una crisi sanitaria come questa vi invitiamo a seguire i consigli dei funzionari governativi e degli operatori sanitari”.

Insomma coronavirus e omeopatia anche secondo Boiron, che grazie all’omeopatia fattura più di 600 milioni di euro all’anno, non sono compatibili. Ecco perché.

L’omeopatia

A dettare le basi e la teoria dell’omeopatia fu il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843) nell’opera Organon dell’arte di guarire.
Secondo Hahnemann l’omeopatia è una pratica di medicina alternativa che si fonda su due principi: il principio di similitudine e il principio della diluizione infinitesimale.

Principio di similitudine

Il principio di similitudine dice che “il simile cura il simile“.
Significa che una sostanza capace di causare disturbi in persone sane, può aiutare a eliminare gli stessi disturbi nelle persone malate.

Principio della diluizione infinitesimale

Le medicine omeopatiche sono fatte con sostanze altamente diluite e “dinamizzate” e cioè scosse in acqua, processo che viene detto di succussione

Attraverso il processo di succussione la sostanza diluita lascerebbe una specie di impronta nell’acqua

La teoria della memoria dell’acqua, di cui parlò l’immunologo francese Jacques Benveniste in uno studio pubblicato nel 1988 su Nature che sembrava dimostrare l’efficacia dell’omeopatia ma che poi si rivelò una truffa, sosterrebbe che l’acqua, a contatto con una sostanza diluita e scossa, ne acquisirebbe le caratteristiche molecolari.

Molti medicinali omeopatici sono talmente diluiti che è improbabile, e in ogni caso non provato scientificamente, che nel medicinale omeopatico finale sia presente anche solo una singola molecola della sostanza di partenza. In altri termini, nei medicinali omeopatici rimarrebbe solo acqua.

I prodotti omeopatici

I medicinali omeopatici derivano da sostanze di origine vegetale, animale, minerale e sono preparati sotto forma di gocce, creme, tinture madri o pillole e globuli da mettere sotto la lingua.

Eufrasia, pianta usata nella medicina omeopatica

I prodotti farmaceutici che si presentano come naturali non necessitano di studi che ne dimostrino gli effetti sulla salute o l’efficacia nei confronti di una malattia.
Hanno solo l’obbligo di provare che non sono pericolosi o tossici.

E allora perché funzionerebbero?

Effetto placebo

Per la scienza è grazie all’effetto placebo che l’omeopatia si dimostrerebbe efficace

Un placebo è una sostanza senza principio attivo data a un malato che crede di ricevere un farmaco.

L’effetto placebo è la reazione psicologica e fisiologica del malato, capace di indurlo, per alcune malattie non gravi, alla guarigione.

Ricapitolando

  1. Le medicine omeopatiche derivano da sostanze di origine vegetale, animale, minerale.
  2. Le medicine omeopatiche sono preparate seguendo il principio del simile che cura il simile e della memoria dell’acqua (diluizione infinitesimale).
  3. L’omeopatia funzionerebbe come un placebo e la sua efficacia sarebbe dovuta alle aspettative positive del paziente (effetto placebo).
  4. Non vi è alcuna prova scientifica (Evidence Based Medicine) che questi due principi funzionino e che l’omeopatia sia clinicamente efficace.
  5. Le idee alla base dell’omeopatia non sono accettate dalla scienza e non sono coerenti con le leggi della fisica moderna.

Un’ottima notizia

Sembra dunque un’ottima notizia che Boiron dica di NON usare i suoi prodotti contro il coronavirus, una presa di responsabilità nei confronti di un momento già abbastanza difficile, da non complicare ulteriormente con cure non ortodosse.

Fonti

Silvia Pittarello

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