Si chiama Henneguya salminicola, è un parassita piccolissimo (appena una decina di cellule) parente di meduse e coralli, vive nei muscoli del salmone e, udite, udite, è un animale che non respira.

La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tel Aviv guidati da Dorothée Huchon, professore associato al Dipartimento di Zoologia, Tel Aviv University, Israele, ed è del tutto inaspettata e sconvolgente perché cambia una delle ipotesi della scienza sul mondo animale.

“Si pensava che la respirazione aerobica (quella il cui metabolismo richiede la presenza di ossigeno molecolare O2, ndr.), fosse onnipresente negli animali, ma ora abbiamo visto che non è così”

spiega la Huchon in un’intervista pubblicata dall’American Friends of Tel Aviv University.

La professoressa Huchon è coautrice dell’articolo “A cnidarian parasite of salmon (Myxozoa: Henneguya) lacks a mitochondrial genome”, dove, insieme al suo gruppo, ha comunicato i risultati della sua straordinaria scoperta pubblicata il 24 febbraio 2020 (ieri) su PNAS.

Immagine al microscopio ottico di spore del parassita Henneguya salminicola.
Foto di Stephen Douglas Atkinson.

La respirazione aerobica è una delle principali fonti di energia, eppure questo piccolissimo animale ha rinunciato a seguire questa strada.

Alcuni organismi, come funghi o amebe che evivono in ambienti senza ossigeno, nel tempo hanno perso la capacità di respirare.
Il nuovo studio dimostra che la stessa cosa può accadere anche a un animale.

Ma come fa Henneguya salminicola a produrre energia senza ossigeno?

I ricercatori non lo ancora ben capito. Secondo Huchon altri parassiti simili hanno proteine ​​che possono importare energia molecolare direttamente dai loro ospiti.
Henneguya salminicola potrebbe fare qualcosa di simile, ma per saperlo saranno necessari ulteriori studi del suo genoma.

La natura anaerobica del parassita, il cui metabolismo non richiede la presenza di ossigeno molecolare O2, è stata scoperta in modo accidentale. Durante l’analisi del genoma di Henneguya, la professoressa Huchon osservò che mancava di un genoma mitocondriale.

Microfotografia a fluorescenza che mostra il DNA nucleare (cerchi blu luminosi) del parassita Henneguya salminicola. L’immagine mostra che non sono presenti mitocondri (che sarebbero visibili come molti piccoli punti blu vicino ai cerchi più grandi).
Foto di Stephen Douglas Atkinson.

I mitocondri sono la centrale elettrica della cellula: lì viene catturato l’ossigeno per produrre energia.
La sua assenza indicava che l’animale non respira ossigeno.

Fino a questa scoperta si era discusso della possibilità che organismi appartenenti al regno animale potessero sopravvivere in ambienti anaerobici.
Il presupposto che tutti gli animali respirino ossigeno si basava, tra le altre cose, sul fatto che gli animali sono organismi multicellulari altamente sviluppati e che sono apparsi per la prima volta sulla Terra quando i livelli di ossigeno sono aumentati.

OgDopo questa scoperta le cose son cambiate: ciò che hanno trovato i ricercatori dell’Università di Tel Aviv mostra infatti che l’evoluzione può prendere direzioni strane.

La scoperta ha un enorme significato per la ricerca evolutiva, secondo la Huchon.

“Di solito si pensa che, durante l’evoluzione, gli organismi diventino sempre più complessi e che i semplici organismi monocellulari siano gli antenati di organismi complessi.
Ma qui c’è un animale con un processo evolutivo al contrario: vivendo in un ambiente privo di ossigeno, ha liberato i geni non necessari, responsabili della respirazione aerobica ed è diventato un organismo più semplice”.