Cosa? Massì, dai: il tempo spiegato in stampatello e coi disegnetti

Lo sketchnote è una tecnica che mette insieme appunti, disegni a mano libera, simboli ed elementi creativi. Il risultato è una mappa che rappresenta le idee principali utili a spiegare un concetto o a raccontare un argomento usando segni visivi chiari e semplici.

E il tempo e la sua storia sono argomenti non proprio facili da digerire, che hanno certo bisogno di ogni tipo di aiuto per essere compresi. Uno sketchnote può fare al caso nostro.

Il concetto di tempo nel tempo (e cioè nella storia) per chi non ha tempo di perderci tempo

 

Il tempo ha fatto flippare il cervello di parecchi illustri pensatori nel corso della storia.
Ma è Sant’Agostino, a mio parere, il più coraggioso perché non ha avuto il timore di confessare, nelle sue Confessioni (398 d.C.), di non sapere come rispondere a chi gli avesse chiesto:

“Quid est ergo tempus?” Cos’è dunque il tempo?

La risposta che lui dà è infatti un bel “boooh!”, almeno all’inizio del discorso:

“Se nessuno me lo chiede, lo so; se volessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so.”

… quindi “boooh!”, appunto.

Ma Sant’Agostino, da volpone e filosofo qual era, prontamente si ripiglia e risponde con un elegante “ma potrei saperlo”. Ecco cosa dice :

“eppure fiduciosamente dico che [lo] so, perché, se niente passasse, non esisterebbe il tempo passato; e se niente avvenisse, non esisterebbe il tempo avvenire; e se nulla esistesse, non esisterebbe il tempo presente.”

Tre concezioni di tempo

Secondo gli storici della filosofia, il tempo può essere classificato secondo tre concetti diversi:

  • ordine misurabile del movimento, il tempo degli scienziati, legato a doppio filo con lo spazio;
  • intuizione del movimento o divenire intuito, più intimo, strettamente legato all’io interno, all’autocoscienza e cioè alla consapevolezza di sé;
  • struttura della possibilità e orizzonte dell’esistenza.

Il tempo così come viene sentito, affrontato ed esaminato da Sant’Agostino è del secondo tipo.

Ma “quando nasce” il concetto di tempo?
Per scoprirlo dobbiamo tornare alla mitologia greca, ai Titani, a Dioniso, all’Orfismo, quindi a Zenone di Elea (quello dei paradossi), ad Aristotele, a… Vediamo.

01. Il tempo nella scienza

Il tempo come ordine misurabile del movimento è legato al suo complemento, lo spazio e sta alla base del concetto scientifico di tempo.

Concepito all’origine come movimento ciclico legato alla metempsicosi, la reincarnazione delle anime, il tempo è stato sfruttato, strapazzato, snobbato, mortificato da molti ma usato da tutti.

Zenone  (V sec. a.C.) lo denigrò nei suoi paradossi (e cioè…) per dimostrare l’assurdità del movimento a vantaggio della perfezione dell’Essere, immobile e incorruttibile.

Aristotele (IV sec. a.C.), fanatico di sistemoni e definizioni (motivo per cui lo adoro!), lo inquadrò dentro ad una spiegazione precisa e razionale. Scientifica:

“il tempo è il numero del movimento secondo il prima e il poi”
(Fisica, IV, 219 B 2)

Galileo Galilei (XVI-XVII sec. d.C.) e Isaac Newton (XVII-XVIII sec. d.C.) lo usarono per dar conto delle leggi della fisica.

Kant (XVIII sec. d.C.) lo utilizzò per spiegare il concetto di nesso (non reversibile!) di causa-effetto e lo promosse, insieme allo spazio, al massimo grado di strumento necessario per l’organizzare della nostra esperienza in modo corretto e razionale.

Infine, Einstein (XX sec. d.C.) lo svilì dichiarando che non esiste un solo tempo, ma tanti tempi e tutto è relativo… tranne la velocità della luce.

02. Il tempo come autocoscienza e storicità dello spirito

Il tempo come intuizione del divenire è il concetto di tempo connesso alla coscienza.

Per Sant’Agostino (IV sec. d.C.) il concetto di tempo è e resta problematico, perché se ne può intuire il significato, ma a razionalizzarlo si fa molta difficoltà.
Coincide con la vita dell’anima che concepisce un’estensione tra passato e futuro, declinati tuttavia sempre al presente: il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro perché sempre presenti all’anima.

Per Hegel (XVIII-XIX sec. d.C.) il tempo è “il principio medesimo dell’Io = Io, della pura autocoscienza” ed è manifestazione dell’Essere nella storia (Der Geist, lo Spirito).

03. L’essere è tempo. Noi gettati nel tempo siamo progetto/possibilità

Il concetto sviluppato dalla filosofia esistenzialista  di Heidegger (XX sec. d.C.) afferma che “qualsiasi essente è tempo” ed è indivisibile da un ente che lo percepisce o lo subisce.

A differenza delle concezioni precedenti, che attribuiscono al presente indiscussa importanza rispetto a passato e futuro, in questa concezione è l’avvenire ad avere il primato.

Per Heidegger il tempo è progettazione.
In altri termini, è orizzonte della possibilità dell’esserci: è nel tempo che l’Essere si compie e si comprende nella propria esistenza.

Silvia Pittarello

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